Due parole sul merlot
Il merlot, vino di origine francese, un vino considerato da
molti facile e piacevole, a volte un po’ sottovalutato (o sopravalutato ?).
Il vitigno è presente in molte regioni italiane ma anche in
molte parti del mondo, si deduce quindi una buona adattabilità a diversi
terreni e climi, ma non è proprio e sempre così. La sua produttività, buona e
costante, è indubbiamente uno dei suoi punti di forza, ma, come tutti i vitigni,
ha bisogno di molte attenzioni per poter ottenere un prodotto di buona qualità.
Insomma, il merlot si adatta certamente dappertutto, ma non
dappertutto si riesce ad ottenere il massimo, pare infatti che i climi “troppo”
caldi non siano amati dal merlot, se guardiamo bene, il miglior merlot al mondo
viene dalla zona di Pomerol, vicino a Bordeaux in Francia, una latitudine un
po’ più alta del nord Italia, quindi un clima più fresco.
In Italia infatti il merlot dà dei buoni risultati nel
nord-est, in particolare nel Friuli Venezia Giulia, dove è arrivato dalla
Francia più di un secolo fa, quindi da considerare “stanziale”, senza comunque
escludere altre zone d’Italia dove produttori attenti ottengono prodotti
interessanti, come ad esempio i toscani Masseto, Messorio e Galatrona.
Scelta dei vini
Ho scelto quindi 3 merlot del nord Italia, provenienti da
zone diverse, cercando prodotti di buona qualità dove si potessero evidenziare
le caratteristiche dello stesso vitigno coltivato in terreni e climi diversi.
Di due vini ho scelto la stessa annata, mentre per il terzo
ho scelto un’annata meno recente, tanto per vedere anche le diversità di
annata.
I vini erano quindi:
1)
Merlot 2008– dalla zona dei colli Mantovani del
Garda (Ponti sul Mincio MN) – Cà Lojera (13%)
2)
Merlot 2011 – dalla zona dei colli Orientali del
Friuli (Buttrio UD) – Pontoni Flavio (13%)
3)
Merlot 2011 – dalla valle Camonica (Capo di
Ponte BS) – Cantina Flonno (13%)
Inizia la degustazione.
Come sempre nelle mie degustazioni le bottiglie sono
sempre coperte, questo aiuta notevolmente l’obiettività nel giudizio.
Nella valutazione tengo anche conto di un mio riassaggio
fatto il giorno dopo, per valutare anche l’evoluzione dei vini.
Si comincia a verificare il colore e l’aspetto visivo dei
vini. Come si può vedere dalla foto il primo e il terzo hanno il colore
leggermente più scarico del secondo, che sembra più concentrato.
CàLojera 2008 - Pontoni 2011 - Grandimani 2011 |
L’alcool nei tre vini ha la stessa percentuale, per cui la
consistenza visiva non evidenziava differenze percepibili.
Al naso qualche differenza in più si notava, su tutti c’era
uno sfondo ben presente di frutta rossa matura:
1 – Spezie dolci e marmellate di frutti di bosco
2 – Frutti di bosco, ciliegie sotto spirito, leggera
speziatura.
3 – Speziatura delicata e mineralità.
Complessivamente la valutazione olfattiva non si
differenziava molto nei 3 vini, persistenza olfattiva e complessità erano sullo
stesso livello.
Il gusto evidenzia anche qui alcune lievi differenze, una
linea di freschezza costante nei 3 vini, morbidezza più accentuata nel primo,
più corposo il secondo e buona mineralità nel terzo.
Assaggiando e riassaggiando, si può dire che tutti e tre
stavano su una linea comune di freschezza e fruttosità.
Considerazioni finali
1)
Merlot Cà Lojera 2008 – Dalla collina morenica
“Monte della Guardia” a Ponti sul Mincio in provincia di Mantova ma a due passi
da Peschiera (VR) e Sirmione (BS), a quanto ho capito fa un piccolo passaggio
in legno. Devo dire che ha tenuto bene l’età e, a parte il colore, non rivelava
molto i suoi 7 anni, forse un po’ di morbidezza in più rispetto agli altri.
2)
Merlot Pontoni 2011 – Dai colli orientali del
Friuli in località Buttrio (città del vino) terra di grandi vini, non ho
trovato particolari indicazioni tecniche sul vino, ma devo dire che, sia come
colore che come corpo, il prodotto risulta ben riuscito, molto pieno e con un
buon equilibrio finale.
3)
Merlot Cantina Flonno 2011 – Dalla Valcamonica
in provincia di Brescia, tra i monti e le famose incisioni rupestri, fermenta e
matura in acciaio sulle “feccie nobili” fino all’imbottigliamento con
successivo affinamento, potrei considerarlo quello più fine, pulito e con
spiccata mineralità.
Tutti i tappi in sughero, chi monopezzo e chi agglomerato,
in perfette condizioni. Le bottiglie sono sempre state tenute in cantina in
posizione orizzontale, quindi i tappi sono sempre rimasti a contatto con il
vino e fortunatamente non hanno condizionato negativamente il prodotto. Si nota
il 2008 di Cà Lojera con un più marcato colore, complessivamente l’aspetto è
buono e la loro tenuta è stata ottimale.
Difficile fare una classifica su questi tre merlot, bisognerebbe affidarsi ai gusti personali. Personalmente darei qualcosina in più al Merlot Pontoni, senza sminuire minimamente gli altri.
AndyWine
Difficile fare una classifica su questi tre merlot, bisognerebbe affidarsi ai gusti personali. Personalmente darei qualcosina in più al Merlot Pontoni, senza sminuire minimamente gli altri.
AndyWine
Nessun commento:
Posta un commento
Dì la tua :)